Incipit: Haiku. Cosa? Ci aspettavamo un'apertura punkabbestia, mentre Franco dalla sua sedia ci sorprende e ci stende con il più sublime dei brani. Il seguito non è da meno, dato che Povera patria è un capolavoro sociale e riflessivo. Il pubblico sente il brano, ricontestualizza il testo adeguandolo all'attualità e sottolinea i passaggi fondamentali a suon di 80 mila battiti di mani. Seguono tre brani di Fleurs: Amore che vieni, amore che vai (De Andrè), La canzone dei vecchi amanti (Jaques Brel), Ruby Tuesday (Rolling Stones). Prevedibilmente il Battiato "pianoforte a coda e quartetto d'archi" deve ora lasciare spazio alla sua anima sperimentale e rockeggiante, ma quelle quattro pseudo-punk-sardo-londinesi trascinano lo show un po' troppo sulla soglia del ridicolo. Sgalambro completa l'opera. Chiudono l'esibizione i classici imprescindibili, il bis ci serba L'era del cinghile bianco e Centro di gravità permanente. E' ora il momento dei Subsonica, una sferzata di adrenalina live: a Disco labirinto segue una rivisitazione di Patriots con Battiato ai cori che cerca, leggio alla mano, di non sbagliare le entrate; il maestro (qui sembra più uno studentello) segue attento i movimenti di Samuel, questi lo guarda con un misto di ammirazione, stupore, tenerezza e divertimento. Un ultimo brano, si spengono le luci del palco e un fiume di persone si riversa ai Murazzi.
Battiato
TrafficFestival, Torino, 7 luglio 2007
Post concerto: la riuscita di un evento si intuisce dalle facce degli spettatori!
Ragazzi scimmia (del jazz?)
Letta, Me, Susy, Ciccio e...sì sì, si nasconde ma non ci scappa: Vale cantante!!
Letta, Me, Susy, Ciccio e...sì sì, si nasconde ma non ci scappa: Vale cantante!!
In una parola......
RispondiEliminaC A P O L A V O R O ! ! !
(vi aspettavate un commento diverso?? hihi, a buon intenditor, poche parole !)
Ciauz !